estate 2011

domenica 24 luglio 2011

22 luglio 2011 portisco


Dopo tre settimane forzate a terra mi imbarco, almeno credo. Arrivo a Portisco, piccola e triste avanguardia dell’industria portuale della costa Smeralda, una sfumatura di colore che non gli dona per nulla.
Sul molo incontro Sebastiano, il manager della base: “non so se parti, domani. Hai visto il TG?”
Solo ieri sera la mia coscienza navigava tra i vapori dell’alcool, in mari di speculazioni dolciastre.
“No!”
Fa roteare l’indice in orizzontale. E’ venerdì sera, c’è molto da fare. 
Passa la notte e corro a informarmi da solo. Il mio equipaggio è norvegese e la notizia l’avete già capita. Se arrivano, sarà difficile stabilire una comunicazione appropriata. Il terrorismo (noi bolognesi lo sappiamo bene) scatena veloci sentimenti muscolari, a volte ostili,  ma è un fenomeno troppo ambiguo per essere valutato nell’immediato. La facciata è sempre ben illuminata (Oggi con solo una “leggerissima approssimazione” da  “il giornale”. Complimenti per lo scoop!). La nostra storia ci insegna invece che il lato oscuro si muove spesso nei meandri del Palazzo, protetto da un sottopotere di personaggi obliqui: mestatori, delatori, fuoriclasse del depistaggio, faccendieri, doppiogiochisti, triplogiochisti,  p234 isti, imbroglioni, puttane, affaristi, speculatori, “poliziotti corrotti e artisti del ricatto, soldati di fortuna e cabarettisti froci.” E naturalmente,almeno in Italia,  gli immancabili servizi “deviati”. (Cari marinai, i servizi “deviati” sono la più grande bugia pietosa dai tempi di Cita Hayworth. Quelle virgolette individuano anni di ipocrisia ideologica e conformista.)
 Per una settimana forse mi sentirò più vicino al centro del mondo. Magra consolazione.





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